giovedì 29 aprile 2010

Il Fla batte Corinthians, l'Internacional si complica la vita in Argentina

In questa prima giornata di ottavi di finali di Coppa Libertadores, scendono in campo ben quattro squadre brasiliane: Flamengo, Corinthians, San Paolo e Internacional di Porto Alegre. A parte per il Flamengo che vince uno a zero, in casa, nel derbissimo contro il Corinthians, il bilancio non è stato positivo, soprattutto per la squadra gaucha che perde per 3 a 1 sul campo argentino del Banfield.

Cominciamo dal super classico della Libertadores: Flamengo contro Corinthians, un duello fantastico perchè contrappone le due squadre con le maggiori tifoserie del Paese, e perchè diventa una partita nella partita, quella tra Adriano e Ronaldo.
Certo, a livello di emozioni non regala tantissimo ad essere sinceri, colpevole forse un campo ai limiti della praticabilità nel primo tempo, causa pioggia, e probabilmente perchè le due squadre non possono scoprirsi troppo, entrambe si temono e rischiare di perdere con un margine di gol elevati significherebbe abbandonare il sogno qualificazione. Alla fine il Flamengo s'impone per 1 a 0, meritatamente, quanto meno la squadra di casa, supportata da un pubblico eccezionale, ci prova un pò di più e soprattutto lo fa con un uomo in meno dal 36° del primo tempo, a causa dell'espulsione di Michael. L'autore del gol è Adriano, che realizza un calcio di rigore al 20° del secondo tempo, questo gli permette di vincere il duello con Ronaldo, ma i due sono tutto tranne che brillanti. Adriano finisce la partita solo perchè non ci sono valide alternative, Ronaldo è sostituito nel secondo tempo da Souza. Importante il vantaggio del Fla, ma i giochi qualificazione restano apertissimi, sperando in un ritorno a San Paolo più emozionante e divertente.

Il San Paolo va a Lima per affrontare i peruviani del Universitario, l'incontro finisce 0 a 0 con qualche delusione per i brasiliani che hanno giocato, attaccato e creato molto di più. Il pareggio a reti inviolate non è un cattivo risultato per il San Paolo, è vero, ma ora bisognerà stare attenti a non prendere gol nel Mourumbì la prossima settimana. Peccato per l'espulsione di Richarlyson, un gicatore importante nello scacchiere di Ricardo Gomes, viste le sue qualità d'incontrista e per la maggiore sicurezza che da alla difesa, giocandogli proprio davanti. Anche questa è una qualificazione che resta apertissima e che lascia il San Paolo abbastanza tranquillo.

Tranquillità è invece una parola che in casa dell'Internacional di Porto Alegre non può essere menzionata, la squadra guidata da Jorge Fossati si complica la vita in Argentina, sul campo del Banfield, perdendo per 3 a 1. Una partita che tutto sommato, per quanto visto in campo, l'Inter non ha meritato di perdere, aldilà di alcune decisioni arbitrali che lasciano dei grossi dubbi. Nel primo tempo è l'Inter che attacca con maggiore vivacità e ritmo, con gli argentini che subiscono e ripartono, ma la prima frazione di gioco finisce sullo 0 a 0 con un rigore che manca alla squadra gaucha. Nel secondo tempo è proprio da una di quelle ripartenze argentine che nasce il gol dell'1 a 0 di Rodriguez, però subito pareggiato da un gran tiro di Kleber. Lo stesso giocatore qualche minuto più tardi, al 13° viene espulso, in modo giudicato del tutto eccessivo dalla squadra gaucha e pure a nostro avviso, in un contrasto aereo, Kleber interviene per allontanare il pallone con un forte calcio, nel ricadere al suolo finisce con il piede sulla pancia dell'avversario a terra, del tutto involontario, l'arbitro decide di comminare l'espulsione diretta e di assegnare calcio di punizione, dal quale nascerà il secondo gol.
L'Inter non si arrende, e al 32° ha l'opportunità di pareggiare ma non riesce a concretizzare, così come nelle classiche giornate storte, succede che ad un gol sbagliato corrisponde un gol subito, ed è quello che accade tre minuti dopo, errore difensivo dell'Internacional e gol del definitivo 3 a 1. La situazione ora diventa molto complicata, certo non impossibile, ma servirà molta attenzione e soprattutto più lucidità sotto porta.

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