Si è chiusa ieri sera la corsa del Corinthians alla conquista del sogno per il Centenario, la Coppa Liberatdores, obiettivo dichiarato da inizio stagione e che aveva la precedenza su tutto, in grado anche d'influenzare l'andamento del campionato paulista. Il Corinthians vince per 2 a 1, ma non è sufficiente, in virtù dell'1 a 0 a favore del Flamengo, realizzato settimana scorsa nel Maracanà di Rio de Janeiro. Entrambe le squadre avevano bisogno del passaggio ai quarti, per il Corinthians era appunto il sogno, il coronamento di 100 anni di Timao e anche unico obiettivo rimasto, per il Flamengo significava uscire dalla crisi definitivamente. alla fine l'hanno spuntata i carioca.
Eppure a fine primo tempo le cose si erano messe molto bene per la squadra di San Paolo, al riposo in vantaggio per 2 a 0 e con la qualificazione in tasca, soprattutto se si ha ben in mente la prestazione dei due team nella prima frazione di gioco. Il Corinthians è assetato, non butta via un pallone, pressa e crea pericoli, quasi sempre si è giocato nell'area del Flamengo, che nel primo tempo sembrava smarrito, senza idee, senza motore, gli errori più banali erano puntualmente presenti in ogni ripartenza, i due fenomeni li davanti sono sterili, ma è tutta la squadra che non gira. Così l'autorete del difensore flmenguista, David, e il colpo di testa di Ronaldo su splendida giocata e assist di Dentinho, vanificano un vantaggio meritato per quanto visto in campo.
Il secondo tempo è molto più equilibrato, ma soprattutto entra in campo un Vagner Love rigenerato, è lui il vero eroe della serata, dopo quattro minuti dal rientro in campo segna il gol qualificazione, 2 a 1 sempre per il Corinthians al quale però non basta. Il Flamengo è più ordinato, e riesce a produrre contropiedi anche pericolosi, anche se gli errori continuano a fioccare. Il Corinthians sembra imbambolato per un attimo e malgrado domini la partita e continui a produrre gioco, per 10 minuti abbondanti qualsiasi schema tattico salta, il disordine regna sovrano e il risultato è la poca incisività là davanti. Manos Menezes le prova tutte, rendendo la squadra più offensiva, esce Jorge Henrique ed entra Iarley, ma non è sufficiente. Nel finale Bruno, portiere del Flamengo si supera, dopo una traversa clamorosa di Ronaldo, il portierone carioca respinge una punizione pericolosissima battuta da Chicao e destinata in rete.
Pacaembu ammutolito e in lacrime, svanisce così il sogno del Centenario, tanto aspirato, la tifoseria carioca invece sorride e attende con ansia di conoscere la rivale dei quarti tra Alianza Lima e Universidad de Chile.
Sembrerebbe che il fenomeno abbia raggiunto il capolinea. Quest'ultimo traguardo era la sua opportunità di provare a tutti che non è ancora finito. Anche se ha giocato benino (e ha pure segnato) lo vedo lontano dagli spot più prestigiosi ormai...
RispondiEliminaIo fossi in lui mi ricaverei un lavoro dirigenziale o come osservatori di giovani talenti, ma chi glielo fa fare a questo grassone. io poi da interista non posso che condannarlo... ;-)
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