domenica 30 maggio 2010

Thiago Ribeiro: velocità e tecnica al servizio del gol

di Benedetto Vacca

Nella puntata di oggi di "GT - Giovani Talenti" vogliamo parlarvi di Thiago Ribeiro attaccante del Cruzeiro, che insieme al suo compagno di reparto, Kleber, forma una delle coppie d'attacco più prolifiche del Brasile.

Un Ribery brasiliano
Thiago, soprannominato Diabo, tradotto Diavolo, per il suo modo di giocare irrequieto, sempre in movimento, sfruttando le sue grandi doti da velocista, forte nel dribbling e padrone di un gran tiro, uno insomma che le difese le fa ballare.
Altro soprannome appiccicatogli da qualche tempo è Thiago Ribery, in seguito al suo modo di giocare, alle sue movenze, che ricordano il campione francese.

Le giovanili nel Rio Branco
Nato nell'entroterra dello stato di San Paolo, nella cittadina di Pontes Gestal, il 24 febbraio del 1986, comincia la sua gavetta nelle giovanili del Rio Branco nel 2002, dove ha la possibilità di mettersi in mostra rapidamente, infatti non passa nemmeno un anno, che il club paulista gli fa firmare il primo contratto da professionista nel 2003.

Giovanissima esperienza nel Brodeaux e il ritorno al San Paolo
Tutto nella carriera di Thiago succede molto velocemente, forse fin troppo, nel 2004, quando ha solo 18 anni, si trasferisce in Francia, nel Bordeaux, nel quale però non riesce a mettersi in luce, e l'anno successivo è costretto a fare ritorno in patria, dove si accasa nella squadra del San Paolo, fresca di conquista della Coppa Libertadores. E' qui che Thiago Ribeiro esplode definitivamente come calciatore, diventa titolare fisso nella formazione paulina, con la quale conquisterà il Campionato del Mondo per Club, 2005, e Campionato Brasileiro, 2006. Nelle due stagioni con la maglia del tricolore paulista disputa 52 partite, mettendo a segno 23 gol.

Dall'avventura in Arabia alla finale di Libertadores con il Cruzeiro
Nel 2007 tenta l'esperienza in un calcio emergente, quello arabo, la proposta economica del Al-Rayyan è di quelle irrifiutabili, ma gli stimoli non sono gli stessi e di fatto vive una stagione non brillante e anche sfortunata a causa di qualche infortunio che lo costringono lontano dai campi da gioco. Così nel 2008 decide di fare ritorno in Brasile, questa volta ad accoglierlo è il Cruzeiro di Belo Horizonte, nel quale ricomincia a mettere in mostra tutte le sue doti di grande attaccante esterno, nel 2009 conquista il Campionato Mineiro e perde in finale, contro l'Estudiantes, la Coppa Libertadores. In Minas Gerais, ha per ora disputato con la maglia del Cruzeiro, 81 partite, mettendo a segno 25 gol, insieme a Kleber, costituisce una coppia d'attacco formidabile.

Con il Cruzeiro fino al 2013, ma l'europa l'osserva
Il suo contratto con il Cruzeiro ha scadenza il 23 agosto del 2013, ma il suo nome potrebbe sicuramente comparire molto prima sui taccuini di qualche club europeo, a sei anni di distanza dalla prima esperienza francese, il giocatore è maturato molto e ha anche acquisito una certa continuità nelle sue prestazioni. Inoltre la sua giovane età, solo 24 anni, gli permettono di avere ancora grossi margini di miglioramento.


Benedetto Vacca



3 commenti:

  1. Anch'io mi allenavo nei giovanili del Rio Branco di Americana, la mia città natale.
    La trazione c'è! Abbiamo avuto anche giocatori che sono come Flavio Conceicao (ex-selecao e Real Madrid), Souza (ex-corinthians)
    Facevo centrocampista e giocavo un po' come Kaka, naturalmente non proprio come lui! :)

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  2. Hai capito Juliano, ex giocatore mancato!!!!
    Qui bisogna organizzare una partita di calcetto... ;-)

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  3. Certo, direi piuttosto un ex presunto giocatore mancato :)
    Alla fine ogni singolo bambino brasiliano vorrebbe diventare calciatore e con me non è andata diversamente.
    Nella mia famiglia ci sono anche altri ex "fenomeni" mancati. Papa ha giocato anche da professionista, faceva difensore centrale. Il zio era un classico calciatore brasiliano... nel senso, proprio per la sua globalità. Quello si un fenomeno! Gioca ancora, ha 50 anni e sovrasta nettamente anche giocatori giovanni. Non so che livelli avrebbe potuto arrivare se avesse scelto la vita da professionista. Un grande in tutto!

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