lunedì 5 dicembre 2011

Campionato Brasiliano 2011: Corinthians campione per la quinta volta!

di Stefano Silvestri

Cinque volte Corinthians. Il Timão è campione del Brasile per la quinta volta, e può così tornare ad assaporare la gioia di un trionfo in campionato dopo l’ultimo, quello del 2005, quando in campo c’erano Tevez e Mascherano. Sufficiente il pari col Palmeiras, che consegna alla squadra di Tite il punto che le mancava, stroncando così ogni velleità del coraggioso, ma sfortunato, Vasco da Gama.

Onore ai vincitori: il Timão ha scaldato la poltrona della vetta più di tutti, ha messo in mostra la difesa meno battuta e ha ottenuto la migliore differenza reti assieme allo stesso Vasco. Ieri, contro il Palmeiras in un Pacaembu gremito, uno scialbo 0-0 ha messo il sigillo definitivo su un campionato condotto quasi sempre in testa, sin dai vagiti del torneo. Il dominio esercitato nelle prime giornate ha fatto dimenticare, per quanto possibile, il disastro dell’eliminazione dai preliminari di Libertadores per mano dei colombiani del Tolima: nove vittorie (tra cui un 5-0 al San Paolo) e un pari, e fuga iniziata.

Presidente Corinthians, Andrés Sanchez e l'allenatore del Corinthians Tite commemorano la vittoria del quinto campionato brasiliano.
Il distacco dalle inseguitrici è in realtà durato poco, come consuetudine del campionato brasiliano, e qualche inciampo di troppo ha fatto ripiombare squadra e società in antiche inquietudini. Tite, sopportato più che amato dalla tifoseria, non si è però mai abbattuto, tanto da affermare nel periodo più duro: «Sono certo che il Corinthians vincerà il titolo. Con me o senza di me». Nemmeno il caso Chicão, messo fuori squadra per una panchina mal digerita, ha scalfito la forza di un gruppo che ha saputo restare unito anche nei momenti più complicati. Fino a ritrovare lo splendore proprio nelle giornate decisive, con quattro successi e un pareggio negli ultimi cinque incontri.

Contrasto di gioco tra Willian (Corinthians) e Gerley (Palmeiras)
Forse il Corinthians non era la squadra più forte di tutte. Di sicuro, è stata la più regolare. Ha messo in mostra gli ennesimi talenti presi a poco e (c’è da scommetterci) rivenduti a molto: a cominciare da Paulinho, eclettico centrocampista per il quale tanto si parla di Milan. Ha ottenuto un alto rendimento da Liedson, tornato in Brasile dopo la lunga esperienza portoghese e sempre preciso e freddo sotto porta, tanto da andare a segno per 12 volte. Ha sfruttato l’unico lampo di Adriano, infortunato, grasso e fuori forma, ma capace di tirar fuori un colpo fondamentale contro l’Atletico Mineiro al quartultimo turno. Ha vinto con merito, insomma.

Onore e applausi, però, anche al Vasco da Gama, a un soffio da un’incredibile tripletta: dopo aver vinto la Copa do Brasil nel primo semestre, i bianconeri si sono rivelati più forti dei problemi del loro allenatore, Ricardo Gomes (a lungo ricoverato per un ictus) e fino all’ultimo hanno sperato di alzare il trofeo del Brasileirão e quello della Copa Sudamericana. Bene anche il Fluminense, terzo nonostante gli addii di Muricy Ramalho e Conca. Il Flamengo si è piazzato quarto: Ronaldinho ha brillato a tratti, e nonostante l’imbattibilità delle prime 16 giornate è arrivata alla fine “solo” una qualificazione ai preliminari di Libertadores. Così come l’Internacional, in sorpasso su San Paolo, Coritiba e Figueirense grazie alla vittoria nel derby col Gremio.

Contrasto di gioco tra Ronaldinho (Flamengo) e Dedé (Vasco da Gama)
Le delusioni? Parecchie. Gremio e Atletico Mineiro si sono infilati in un tunnel di malinconia e depressione, il Cruzeiro si è liberato dalle catene della retrocessione solo ieri, grazie alla goleada (6-1) sui rivali del Galo. Prevedibili le difficoltà del Santos, campione della Libertadores e proiettato al Mondiale per Club, dove potrebbe sfidare il Barcellona stellare e mettere ancor più in mostra i propri gioielli, Neymar e Ganso. E se Borges (capocannoniere con 23 centri) continuerà a far gol, il sogno potrebbe non essere così impossibile. Male, ancora una volta, il Botafogo: sperava di lottare per il titolo, non ha raggiunto nemmeno la Libertadores a causa di cinque, sciagurate, sconfitte consecutive negli ultimi turni.
C’è modo e modo di festeggiare una ricorrenza, ma quello dell’Atletico Paranaense è decisamente poco piacevole: a 10 anni dalla prima, storica, vittoria del campionato, il Furacão è retrocesso in serie B, concludendo in modo indegno una stagione piena di difficoltà, nonostante una squadra non da buttare. Gli faranno compagnia in seconda serie Cearà, America e Avaì. Mentre in serie A, nel 2012, ci saranno la gloriosa Portuguesa, la Ponte Preta e le due di Recife, Nautico e Sport.



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