venerdì 12 febbraio 2010

Philipe Coutinho: tecnica, corsa e visione di gioco

Non è ancora maggiorenne, ma è già titolare nella squadra carioca del Vasco da Gama, team che affronterà le semifinali per la conquista del Campionato Carioca 2010, dopo aver disputato un eccellente fase preliminare terminata con la conquista del primo posto in classifica. Coutinho, protagonista di questa nuova ppuntata di "GT - Giovani Talenti", è nato il 12 luglio del 1992, da genitori bhaiani trasferitisi a Rio de Janeiro per motivi di lavoro. Ultimo di tre fratelli, Coutinho si mette subito in evidenza nella squadra di calcio di quartiere. Il padre è consapevole del talento dimostrato dal figlio e all'età di sei anni riesce ad iscriverlo in una delle squadre di squadra della città di Futsal, il Club dos Sargentos do Exercito do Rocha.



Nel 1999 un suo professore gli fa fare un provino nel centro sportivo del Mangueira, categoria primi calci, dopo essere stato ammesso nella nuova squadra, Philipe ha la possibilità di partecipare per la prima volta al Campionato cittadino del quale diventa subito il capocannoniere e titolare inamovibile del Mangueira. Sempre in quell'anno, dopo un amichevole contro la squadra del Vasco da Gama, viene notato da un dirigente del team cruzmaltino che gli permetterà di entrare nelle giovanili della società. La società vascaina ha fatto la scelta giusta, infatti dal 2000 Philipe inizia a giocare nelle giovanili del Vasco da Gama con le quali vincerà tutti i titoli a disposizione, passando di categoria in categoria.

Il 2003 è un'altra tappa importante della carriera di Coutinho, infatti è proprio durante quest'annata che lo staff tecnico del Vasco decide modificare la posizione in campo del giovane carioca, spostandolo da una posizione di attaccante puro a quella di trequartista. La sua caratteristica precisione nell'ultimo passaggio gli ha reso la vita molto più semplice, permettendogli non solo di adattarsi velocemente alla nuova posizione, contemporaneamente ha continuato a dargli la possibilità di fare ancora molti gol. Philipe trova tanto facilmente la sua nuova dimensione in mezzo al campo che nello stesso anno, il 2003, vince il titolo di miglior calciatore nel Torneo organizzato dalla testata sportiva Jornal dos Sports.

In parallelo ai successi di Coutinho nel suo club di appartenenza, arrivano anche quelli nella nazionale brasiliana. Infatti nel 2006 esordisce nella Selecao Verdeoro Under 14, nel Torneo Internazionale in Spagna, il Brasile si aggiudica la vittoria finale. Nel 2007 bissa la vittoria dello stesso Torneo, questa volta con la Nazionale Under 15. Con la stessa Nazionale, e nello stesso anno, vince il titolo Sudamericano. Particolarmente in evidenza la sua capacità nel dribbling corto e di facilità nel trovare il gol. Nel 2008 vince nuovamente il Torneo Internazionale in Spagna.

Il 2008 è l'anno della definitiva consacrazione nel calcio professionistico brasiliano con il suo approdo nella squadra maggiore del Vasco. In realtà quella di Coutinho è una presenza part-time, divisa tra la Primavera e prima squadra, il suo inserimento è stato pensato infatti in modo graduale, fatto a posta per lui dal neo tecnico cruzmaltino Renato Gaùcho. Il 2009 è ancora una stagione a metà tra giovanili e prima squadra, mentre nel 2010 Coutinho entra definitivamente tra i ranghi del gruppo maggiore. Il risultato sono 3 gol in sette partite, con molti assist e giocate fenomenali, contribuisce in modo significativo alla qualificazione Vasco alla fase finale del campionato carioca.

I paragoni tra il giovane Phelipe e i grandi calciatori del panorama mondiale si sprecano e sono dei più vari, a nostro avviso, il modo di giocare del giovane brasiliano e le sue doti tecniche e fisiche ci ricordano da vicino quelle apprezzate in Italia con Kakà, il talento sicuramente non gli manca, ma per un paragone così forte bisogna aspettare ancora qualche conferma, soprattutto sotto l'aspetto della continuità. L'Inter c'ha visto lungo è si è già aggiudicata il piccolo fenomeno, lasciandolo a maturare per qualche anno nella squadra che lo ha lanciato nel calcio professionistico. Se sarà all'altezza di una sfida così grande come quella del calcio europeo sarà solo il tempo a dircelo, certo è che per come ci ha abituato, di tempo non ne passerà molto.








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