di Stefano Silvestri
Si è sempre saputo, e se n’è avuta più volte la conferma, che quello brasiliano è un campionato all’insegna dell’equilibrio, ma una giornata in cui nessuna delle tre battistrada conquista i tre punti fa sempre un po’ specie. Sabato invece - turno anticipato a causa delle elezioni - è accaduto proprio questo: Fluminense, Corinthians e Cruzeiro hanno pareggiato tutte e tre, consentendo all’Internacional, quarta forza, di covare ancora legittime speranze di titolo.
Il Tricolor, in un campo quasi impraticabile per la pioggia, impatta in casa del fanalino di coda Gremio Prudente, ma benedice il pari del Corinthians, che al Pacaembu non riesce ad avere la meglio di un volitivo Cearà: sotto di due gol, il pari è raggiunto solo a otto minuti dal termine grazie a un tiro-cross su punizione di un Defederico finalmente uscito dal dimenticatoio. Due gare all’apparenza facili, senza dubbio: chi sapeva di avere di fronte un avversario ben più ostico era invece il Cruzeiro. E infatti, l’Atletico Paranaense non regala nulla alla Raposa, sfiora il gol (punizione contro la traversa di Paulinho), viene salvato dal neo-nazionale Neto e strappa un punto fondamentale per continuare la striscia di imbattibilità e non far morire il sogno-Libertadores. Il problema, bello grosso, è che se n’è andato il condottiero: Paulo Cesar Carpeggiani si è dimesso ed ha accettato un ingaggio faraonico dal San Paolo, evidentemente già in proiezione 2011.
Tornando al turno di sabato, chi approfitta degli stop delle tre di testa è l’Internacional. Senza patemi il 3-0 su un Guarani inguardabile in trasferta, ma tutto sommato dalla classifica ancora tranquilla. Per il Colorado un solo dubbio: riuscirà a conciliare le ultime giornate di campionato con la preparazione per il Mondiale per club?
Un cenno sui due derby statali di giornata, entrambi storici e pieni di fascino, ma attualmente diversi in quanto a posta in gioco, ci vuole. Quello paulista tra Santos e Palmeiras aveva nel complesso poca importanza per la classifica: perché il Verdão è lontano dall’obiettivo-Libertadores, ora che il G-4 è diventato G-3, e perché il Santos tale obiettivo l’ha già raggiunto da tempo, avendo vinto la Copa do Brasil. È finita 1-1, stesso risultato dell’altro classico, quello carioca tra Botafogo e Flamengo. Con il Fogão che non trae profitto dai pareggi di chi lo precede e con un Fla che può finalmente riprendersi dopo lo shock delle dimissioni di Zico. È un punto importante soprattutto perché là in fondo non ha vinto praticamente nessuno. O meglio, una vittoria c’è, ed è quella dell’Atletico Mineiro. Doppiamente importante, perché giunta contro un avversario diretto (l’Atletico Goianiense) e perché, appunto, le rivali non hanno fatto altrettanto. Senza contare che il gol da tre punti, quello di Ricardo Bueno, è giunto al 92’. Roba che neanche nei sogni più belli.
Per chiudere, una parola sulla migliore squadra del ritorno, il Gremio. Costruito a gennaio per vincere il campionato, con assi del calibro di Douglas, Jonas e Borges, nella prima parte del torneo si è ritrovato ad annaspare negli ultimi posti. E allora, cambio in panchina: fuori il villano Silas, dentro l’eroe Renato Portaluppi, nativo proprio del Rio Grande do Sul e campione, da giocatore, di Libertadores e Intercontinentale con la maglia del Tricolor gaucho (1983). Dopo un iniziale assestamento, la squadra si è stabilizzata e ora sta letteralmente volando, rivitalizzata soprattutto dalla grinta del motivatore Renato. E chi l’ha detto che nessuno è profeta in patria?
Forza Stefano Silvestri... vinci per noiiiii
RispondiElimina:-)
Ciao da Filippo e forza Flu... per te...
Filippinho... Filippo... uhmmm, chi sarà mai?????? :)
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