Ogni partita fa storia a sé, si dice comunemente. Vero? Non sempre. Prendete la Premier League, o la Liga spagnola, o anche il campionato italiano: le partite dei vari Real Madrid, Inter, Barcellona, Manchester United o Chelsea fanno storia a sé, ok, ma solo nel senso che il punteggio è ogni volta diverso. Sempre a favore delle grandi, però.
Nel campionato brasiliano invece il detto funziona, eccome. Se tutto fosse andato secondo le previsioni, il Corinthians, che mai aveva perso una partita in casa, avrebbe dovuto battere il Gremio al Pacaembu, settimana scorsa, e non avrebbe dovuto vincere in casa della capolista Fluminense nel turno infrasettimanale, date le croniche difficoltà del Timão in trasferta. Ebbene, è accaduto il contrario.
La vittoria di giovedì notte all’Engenhão (solo la seconda lontano da San Paolo), in particolare, vale doppio data l’importanza della partita, definita da molti, in maniera forse abusata ma a ragione, una “finale anticipata”. Il Corinthians, già più forte e completo di suo del pur ottimo Fluminense costruito da Muricy Ramalho, approfitta al meglio delle pesanti assenze del Tricolor, imponendosi al termine di 90 minuti tirati, con poche occasioni da una parte e dall’altra. Le poche che ha, il Corinthians le sfrutta al meglio: l’ottimo Jucilei (migliore in campo, tra un po’ l’Europa sarà senza dubbio sua) porta in vantaggio i suoi a fine primo tempo sfruttando una linea del fuorigioco attuata in maniera rivedibile dal Flu, Iarley raddoppia al 20’ della ripresa dopo un bello scambio tra Elias e Alessandro sulla destra. Il gol dei padroni di casa giunge solo al 70’, 5 minuti dopo il raddoppio corinthiano, con Washington che a porta vuota spinge in rete il tiro-cross di Rodriguinho e si appropria dello scettro di capocannoniere. L’assedio del Fluminense si riduce a un unico tiro dello stesso Rodriguinho, brillante e vivace ma incapace di superare Julio Cesar dalla distanza. Finisce 2-1 quindi, e il Corinthians raggiunge il Fluminense in testa alla classifica. Difficile da immaginare, solo qualche settimana fa.
Improbabile sembrava anche un ritorno del Cruzeiro nella lotta al vertice. Ed invece, l’impresa è quasi completata dopo il sofferto successo sul Guarani. Che le operazioni di mercato messe a punto a campionato già iniziato abbiano cambiato la stagione della Raposa è fuor di dubbio. La riprova? Tre dei quattro gol messi a segno contro il Bugre sono arrivati da neoacquisti (Romulo, Wallyson e El Tecla Farias, ex Palermo).
Chance sprecata invece per il Botafogo, che senza Herrera, Marcelo Cordeiro e Jobson subisce una quaterna dal rinato Goias (7 punti in 3 partite): sabato lo scontro diretto, che darà un quadro più chiaro sulle possibilità di ciascuna (diretta su Sportitalia alle 23.30 italiane).
Dopo quattro partite a secco di vittorie, il Palmeiras respira, lo fa in modo convincente grazie alla vittoria per 1 a 2 contro il Gremio, a Porto Alegre. Una vittoria che permette alla squadra paulista di continuare a sperare in un posto per la prossima Libertadores. Il Gremio è sembrato irriconoscibile da quello apprezzato settimana scorso contro il Corinthians, e proprio nel giorno del suo anniversario per i 107 anni di vita, si ritrova a contenere la festa, soprattutto se a rovinarla è un suo ex grande idolo, Felipe scolari, alla guida del club palmeirense, ma ex allenatore della squadra gaucha.
Le altre partite evidenziano l’ennesima caduta di un San Paolo irriconoscibile, nella rivincita della semifinale di Libertadores contro l’Internacional, e l’ennesimo pareggio del Vasco contro un Avaì in crisi. La squadra di Rio non ha ancora perso dopo i mondiali, è bene ricordarlo. Ma con tutti questi X la lotta per un posto in Libertadores sta diventando un’utopia.
In coda infine sta assumendo i contorni del dramma la situazione dell’Atletico Mineiro, incapace di ottenere risultati decenti nonostante sia stato rivoltato come un calzino in estate, con gli arrivi di elementi di assoluto valore come Diego Souza, Daniel Carvalho e Rever. Vanderlei Luxemburgo, saldo in sella nonostante la pazienza della torcida abbia abbondantemente passato il limite della sopportazione, garantisce che la squadra è stata costruita in prospettiva, per vincere il campionato il prossimo anno. Solo che si è dimenticato di specificare se parla di serie A o di serie B.
Nessun commento:
Posta un commento