Poco da fare, è la partita delle partite. Non sono più da sole, Fluminense e Corinthians, a disputarsi il titolo di campione brasiliano 2010. Ma nonostante il ritorno prepotente del Cruzeiro e di un Botafogo con una loca idea in testa, la sfida tra il Tricolor carioca e il Timão (notte tra mercoledì e giovedì, alle 3 ora italiana) è attesissima da almeno un mese, in Brasile, e il fatto che finalmente stia arrivando costituisce quasi una liberazione, come se il suo esito decidesse le sorti del mondo, in questo caso ristretto a un torneo a 20 squadre. Deciderà ben poco, in realtà, visto che non siamo che a metà del cammino e le giornate, dopo il big-match, saranno ancora 16. Ma il fatto che Fluminense e Corinthians si siano insediate ai primi due posti praticamente da inizio campionato e ci siano ancora nonostante gli ultimi risultati deludenti, conferma l’importanza della partita e l’attesa spasmodica verso di essa.
Vediamo allora in quali condizioni arrivano le due contendenti e quali uomini potrebbero decidere, da una parte e dall’altra.
FLUMINENSE. Muricy Ramalho avrà non pochi grattacapi a mettere insieme un undici competitivo, ma non è una novità: da un mese e mezzo ormai si ritrova senza Fred (in polemica peraltro con il medico sociale del club, con dimissioni di quest’ultimo, per divergenze sui tempi di recupero dall’infortunio), da qualche settimana è costretto a fare a meno del perno del centrocampo, Diguinho. Senza contare gli infortuni più recenti di Diogo e soprattutto dello Sheik Emerson, 7 gol in 9 partite, nuovo idolo della torcida nonostante un passato innominabile al Flamengo. Insomma, ci dovranno pensare Deco e Conca, i due creativi che avranno il compito di servire le munizioni a Washington, unica punta nel 3-4-2-1 d’emergenza ideato dall’ex allenatore del San Paolo.
CORINTHIANS. Non è messo benissimo nemmeno Adilson Batista, a dire il vero, pur se le assenze che si ritrova sono più compensabili rispetto a quelle di Muricy, in virtù di una rosa più ampia e qualitativa. Chicão è fuori da parecchio tempo, Ralf lamenta un problema alla caviglia e potrebbe non farcela, Ronaldo, pure lui con la caviglia in disordine, dovrebbe invece riuscire a scendere in campo (ma siamo sicuri che sarà un vantaggio per il Corinthians?). Di contro Roberto Carlos, tenuto a riposo nell’ultima gara per evitare cartellini pesanti e infortuni, è pronto a riprendersi la titolarità. La squadra è in un momento non brillantissimo (un punto nelle ultime due giornate, è reduce dalla prima sconfitta casalinga, contro il Gremio), ma alla lunga potrebbe pesare una caratura tecnica nel complesso superiore. L’uomo chiave? Scontato puntare su Bruno Cesar, 21 anni, capocannoniere del campionato. E dire che non è nemmeno un attaccante.
L’ARBITRO. Toccherà a Carlos Eugenio Simon il difficile compito di arbitrare l’incontro. I recenti scambi di accuse, seppur tutto sommato blandi, su presunti favori arbitrali dall’una o dall’altra parte, non hanno contribuito a creare un clima del tutto sereno. Per il direttore di gara, incidere il meno possibile sul risultato finale sarà l’input da memorizzare.
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