Il fatto principale da cui partire, nel resoconto della giornata degli estaduais, è il primo gol di Ronaldinho Gaucho con la maglia del Flamengo, dopo il discreto esordio infrasettimanale contro il Nova Iguaçu, deciso da Wanderley. L’avversario scelto per la festa è il Boavista, beffato su rigore dall’ex milanista. Il 3-2 finale con cui il Fla ha la meglio sugli avversari evidenzia però che se in attacco è festa, nel reparto arretrato i problemi da risolvere per Luxemburgo non sono pochi.
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Tempo di classico anche nel Paulistão, dove un Corinthians in crisi nerissima, eliminato dalla Libertadores e pesantemente contestato dalla torcida, ha la meglio nel finale contro il Palmeiras. Decisivi, guarda caso, due tra i pochi risparmiati in settimana dalla furia dei tifosi: il terzino destro Alessandro, autore nel finale dell’unico gol, e il portiere Julio Cesar, miracoloso nell’opporsi più volte a Kleber.
Verdão ancora capolista, nonostante tutto, perché il Santos non va oltre il pari col Santo Andrè (gol dell’ex Manchester United Rodrigo Possebon) nella riedizione della finale andata in scena nel 2010. Sale il Mirassol, ora al terzo posto in coabitazione con l’Americana, mentre inciampa nuovamente il San Paolo (vincente a metà settimana col Linense grazie anche a un gol di Rivaldo), sconfitto stavolta dal Botafogo “povero”, quello di Ribeirão Preto.
Dando un’occhiata veloce agli altri campionati, colpisce l’ennesima sconfitta dell’Internacional di Porto Alegre, la terza in sette partite. Niente alibi, stavolta: a differenza dei precedenti tonfi, la rimonta subita dal Veranopolis (1-2) è arrivata con i titolari in campo. Mentre la chiusura è dedicata allo sfortunato Saulo, portiere dello Sport Recife (campionato pernambucano): che, con la propria squadra ferma sull’1-1 al 90’ contro il Vitoria-PE, su un calcio di punizione si getta in area avversaria e segna di testa il gol della vittoria. Solo che, nell’esultanza, mette male la gamba e si infortuna gravemente al ginocchio. Ne avrà per sei mesi.
di Stefano Silvestri
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