domenica 26 dicembre 2010

Lucas Rodrigues Moura da Silva: agilità e classe cristallina per la nuova stella del San Paolo

di Stefano Silvestri

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Non c’è nulla da fare: in Brasile appena vedi un big partire per l’Europa sai già che la sua assenza si farà sentire fino a un certo punto, tanto di lì a poco spunterà un nuovo talento che farà dimenticare quello che se n’è appena andato. Con il passaggio di Hernanes alla Lazio non è andata diversamente: il San Paolo può guardare con un sorriso a trentadue denti all’operazione, che ha portato soldi in cassa e ha permesso di rivelare un giovanissimo che, ne siamo certi, avrà un futuro da fuoriclasse: Lucas Rodrigues Moura da Silva, per tutti Lucas.

Diciotto anni compiuti da poco (è nato nell’agosto del 1992), una maglia da titolare conquistata dopo l’uscita dalle semifinali di Libertadores e un apelido che ha già provocato qualche polemica: è abbastanza noto il fatto che il ragazzino avesse esordito con il nome “Marcelinho” sulle spalle, in omaggio all’ex centrocampista del Corinthians, Marcelinho Carioca, salvo sostituirlo con “Lucas” dopo che chi stava in alto nel San Paolo gli aveva fatto capire quanto fosse sconveniente avere come modello un idolo dei rivali. Come dire che il passato nelle giovanili corinthiane (dal 2002 al 2005, prima di passare al Tricolor) ormai non conta più.

Ma è una polemica che è durata poco, in quanto le formidabili prestazioni sul campo hanno riempito di speranze gli occhi dei tifosi sanpaulini, e del simbolo dei dollari quelli dei dirigenti. Perché è pronosticabile un futuro radioso in Europa anche per Lucas, proprio come sta accadendo ad Hernanes. I due, tra l’altro, giocano pressoché nello stesso ruolo, quello di trequartista, anche se le somiglianze finiscono qui: Lucas è più basso di statura e più gracile del laziale (è alto 1.72 m. e pesa 66 kg), il che gli permette di fare dell’agilità e della rapidità la propria arma migliore. Due piedi assai delicati (specialmente il destro, quello naturale) determinano poi una tecnica invidiabile che gli consente di realizzare gol splendidi come quello al volo contro il Palmeiras o quello in casa del Cruzeiro, dribbling sul portiere Fabio dopo un uno-due in velocità con Dagoberto e appoggio in rete.

Messosi in luce nella Copa São Paulo di quest’anno, da sempre straordinaria fucina di talenti, Lucas si è giovato dell’esonero di Ricardo Gomes e del traghetto rappresentato da Sergio Baresi, suo ex allenatore nell’Under 20 del Tricolor. Logico che questi gli desse una chance, in un’opera di ringiovanimento che ha visto l’inserimento in pianta stabile nella prima squadra di altri giovani interessanti, come Zè Vitor e soprattutto il centrocampista Casemiro. Nemmeno con l’arrivo di Paulo Cesar Carpegiani Lucas è uscito dall’undici titolare, confermandosi come uno dei pochi a salvarsi in una stagione decisamente peggiore del previsto per il San Paolo.

Pronto per l’Europa, dunque? Andiamoci piano: giocare nel vecchio continente richede parecchia forza mentale e maturità, sotto tutti i punti di vista. Ma i tifosi che affollano il Morumbi farebbero bene a godersi le gesta del loro diciottenne finchè possono, perché il momento del distacco sembra non essere poi così lontano.


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2 commenti:

  1. Questo talento servirebbe alla Samp!!!

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  2. Hai detto bene questo è un talento e farebbe comodo a tante squadre, non solo alla Samp... Il problema è che sulla sua testa cade una clausola rescissoria da 80 milioni di euro...

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