martedì 13 settembre 2011

Il punto sul Campionato Brasiliano 2011 appena all'inizio del girone di ritorno

di Stefano Silvestri

Il Campionato Brasiliano 2011 ha superato da un paio di settimane il giro di boa: 23 giornate sono state disputate, poco meno della metà ne mancano da qui a dicembre, momento dei verdetti finali. Calcio Brasil vi propone un riassunto di quanto accaduto finora assegnando degli Oscar ideali a squadre e giocatori, con l’idea di rifarlo dopo la trentottesima giornata e operare un confronto con quanto emerso poco dopo il termine del girone d’andata.

LA CAPOLISTA. Aveva iniziato il campionato a spron battuto, con nove vittorie e un pareggio che sembravano poter dichiarare chiusi i discorsi già alla fine dell’andata. Poi, il Corinthians ha accusato una stanchezza fisica ma soprattutto mentale, ed è tornato nei ranghi. Prima della vittoria col Flamengo, soprattutto, era reduce da tre sconfitte in quattro gare che avevano fatto infuriare una tifoseria mai morbida. Dovrà vedersela con parecchi avversari, ma resta forse la principale favorita al titolo.

LA SQUADRA SORPRESA. Pochi si aspettavano un Vasco capace di rimanere incollato alla vetta, ma è stato soprattutto il neopromosso Figueirense a stupire tutti, permettendosi tra l’altro il lusso di pareggiare in rimonta col Flamengo e battere a domicilio il Corinthians. Non ha accusato il cambio della coppia d’attacco (da Reinaldo-Heber a Julio Cesar-Somalia), e ha messo in mostra prospetti interessanti come il terzino destro Bruno e il trequartista Wellington Nem, oltre a un portiere solido come Wilson.

LA SQUADRA DELUSIONE. Impossibile indicarne solo una. Se il Santos ha ancora la pancia piena dopo la vittoria della Libertadores, senza alibi sono invece Gremio e Atletico Mineiro, invischiati nelle zone basse della classifica e, nel caso del Galo, in preda a una isteria collettiva che pare cronica e a un tourbillon di giocatori apparentemente senza una logica. Deludente anche il Cruzeiro, con una squadra fortemente indebolita dalle cessioni di Thiago Ribeiro, Gil ed Henrique e una panchina scaldata da tre allenatori.

IL CAPOCANNONIERE. Deludente al Gremio dopo i fasti del San Paolo, Borges ha ritrovato Muricy Ramalho, suo tecnico al Tricolor, e con lui una vena realizzativa che sembrava scomparsa. I 16 gol realizzati fin qui sono un gran bottino, utile per tenere il Santos lontano dalla zona che scotta e per assicurarsi un posto nella Seleção che affronterà l’Argentina in una doppia amichevole. Anche se con Neymar e Ganso ad assistere, segnare non dev’essere poi così complicato…

IL MIGLIOR GIOCATORE. Tornato in Brasile dopo l’impigrimento milanista, Ronaldinho ha dimostrato che, in un campionato giocato a ritmi più bassi, può ancora fare la differenza. Posizionato a sinistra dell’attacco del Flamengo, ha fatto la differenza con gol (10) e una caterva di assist, a beneficio soprattutto degli altrettanto decisivi Thiago Neves e Deivid. E Mano Menezes lo ha premiato richiamandolo in nazionale per il match del 5 settembre contro il Ghana.

IL GOL PIÚ BELLO. Quello del santista Neymar nel match-spettacolo (4-5) contro il Flamengo entra di diritto nella classifica della Top 3 dell’intero campionato: partenza da metà campo, scambio con Borges, dribbling su un paio di difensori e tocco a scavalcare Felipe in uscita. Ma non vanno dimenticati il fresco gol di Lucas (San Paolo) contro lo stesso Santos e la rovesciata di Leandro Damião (Internacional) contro il Flamengo. I tre gol più belli segnati dai giocatori che tra non molto comporranno l’attacco titolare della nazionale: non è un caso.

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